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Il biglietto da visita non passa di moda

Il biglietto da visita non passa di moda

Il biglietto da visita non passa di moda

Anche nell’era digitale il biglietto da visita rimane un punto fermo della tua identità

Il biglietto da visita non passa di moda, nonostante il mondo digital sia sempre più presente e prenda sempre più spazio, rimane un punto fermo della tua identità e, secondo me, non bisogna rinunciare ad averne uno in linea con il tuo brand.

E’ davvero così indispensabile avere un biglietto da visita?
A questa domanda rispondo con un’altra domanda: a cosa ti può servire un biglietto da visita? O meglio ancora, cosa deve comunicare il tuo biglietto da visita?
E’ questo ciò che ti devi chiedere nel momento in cui prendi in considerazione l’idea di realizzarne, o farne realizzare, uno tutto tuo. Perché ognuno di noi ha delle esigenze diverse e si rapporta con i propri clienti in modo diverso. C’è chi predilige la comunicazione offline, chi quella digital e chi entrambe.

Il biglietto da visita non passa di moda, ma cosa deve comunicare

Per prima cosa il biglietto da visita deve comunicare la tua personalità, i tuoi valori, deve parlare di te anche quando non ci sei. Rimarrà sulla scrivania, in un cassetto, in un portafogli magari per molto tempo, ma quando la persona che lo possiede lo guarderà dovrà ricordarsi di te immediatamente. Collegare quel biglietto alla tua faccia, alla tua azienda, percepire ciò che offri e come lo offri.
Altro aspetto importante è l’utilità.
Il biglietto da visita deve essere utile: comunicare le informazioni fondamentali, i tuoi contatti in modo chiaro.
Senza questi due fattori, personalità e utilità, il biglietto da visita non serve a nulla. E’ questa la risposta alla domanda che ho posto nel paragrafo qui sopra.

Come comunicare personalità e informazioni

Stabilito a cosa serve un biglietto da visita, il passaggio successivo è scegliere come realizzarlo.
Tante sono le possibilità: ci sono alcune regole fisse ed elementi che non devono mancare e poi c’è una parte creativa che non riguarda soltanto la progettazione grafica, ma anche il tipo di supporto e le tecniche di stampa.

Iniziamo dagli elementi che non possono mancare

  • Logo, naming, payoff: cuore della brand identity (qui trovi un approfondimento proprio su questa tematica).
  • Contatti: indirizzo, telefono, mail e sito internet non possono proprio mancare. In base a come è strutturata l’azienda bisognerà capire se inserire più contatti, se creare biglietti da visita con più soggetti e uno per ogni figura professionale, ecc…
  • Social: sapere che sei presente sui social ha una doppia utilità: permettere di cercare maggiori informazioni su di te e acquisire follower.
  • Partita Iva e dati fiscali: questo dipende dal tipo di azienda e dall’uso che vuoi fare dei tuoi biglietti. Devi valutare se sono elementi fondamentali e che ti vengono richiesti o se invece il biglietto lo utilizzi più a scopo commerciale e di awerness. 

Parlando invece dell’aspetto creativo tantissime possono essere le possibilità di progettazione e personalizzazione.

Per quanto riguarda la progettazione grafica gli elementi che devi tenere in considerazione sono sicuramente: colori, font, elementi grafici e qui la parola chiave è sempre, non mi stancherò mai di ripeterlo, coerenza.
Il biglietto da visita dev’essere coerente.
Quindi attenzione che tutto sia coordinato al logo e alla tua identità. Anche gli elementi grafici utilizzati devono essere in armonia; puoi utilizzare un elemento del logo in trasparenza sullo sfondo o renderlo parte dominante del biglietto magari per mettere in evidenza alcune informazioni, ma l’importante è che sia in armonia con la tua identità.

Oltre alla coerenza il biglietto da visita dev’essere chiaro e leggibile, quindi è importante rispettare l’ordine delle informazioni, dando maggior risalto a quelle più importanti e utilizzare font leggibili e con una dimensione adeguata.

Sulla personalizzazione puoi giocare su diverse opportunità.
Le tipologie di carta sono davvero tantissime: patinata, lucida o opaca, naturale ed ecologica, marcate, effetti texture, pvc, ecc… sono davvero molte e anche qui devono però rispettare la tua identità ed essere coerenti con il tuo brand.
Ad esempio, un’azienda che si occupa di prodotti bio può utilizzare una carta ecologica, ma un marchio di abbigliamento moderno, con un target giovane non ha senso che utilizzi una carta marcata e pregiata che si addice di più ad uno studio notarile, di avvocati o ad aziende di un certo tipo.
Quindi presta attenzione alla tua immagine e al tuo target.

Per arricchire e personalizzare ancora di più il tuo biglietto da visita puoi scegliere una plastificazione soft touch, con effetto vellutato, oppure tecniche serigrafiche come la stampa a rilievo, le lamine oro e argento, l’effetto metallico, la vernice UV, ecc… tante nobilitazioni che lo rendono davvero unico.

Non avere un biglietto da visita, molto spesso, è considerato poco professionale. Allo stesso modo avere un biglietto da visita poco curato, non solo è poco professionale, ma può portare ad uno svantaggio piuttosto che un vantaggio.

In conclusione posso dire che il biglietto da visita non passa di moda, ma dev’essere utile, coerente, curato, personalizzato, chiaro e unico e se pensi di non averne bisogno, ricordati che ti renderai conto di quanto è importante nel momento in cui ti verrà chiesto e dovrai dire “mi spiace, li ho finiti” sapendo di mentire, per non fare brutta figura.

A presto!
Cristina

giobottegagrafica
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